lunedì 18 novembre 2024

ENOlogia 3

 

Low di David Bowie uscirà il 14 gennaio 1977 mentre Ultravox!, album di debutto dell'omonima band, il 25 febbraio. 
Nell’anno del punk, troviamo Eno nei credits dell’album Rain Dances dei Camel, e del piacevolissimo Listen Now, album in studio degli 801, ora rinominati Phil Manzanera/801.
Brian torna a collaborare con Moebius e Roedelius: l’album strumentale Cluster & Eno, registrato a giugno nello studio di Conny Plank vicino a Colonia, è un’ulteriore dimostrazione della reciproca attrazione tra le idee dell’inglese e l’approccio “atmosferico” dei tedeschi. 
Il 14 Ottobre esce “Heroes”, secondo album della “trilogia berlinese” (ed unico dei tre ad essere stato realizzato interamente a Berlino) di David Bowie: la partecipazione di Eno alla realizzazione del disco è più integrata e influente rispetto al precedente Low. 
Brian verrà infatti  riconosciuto come co-autore di “Heroes”, "Moss Garden", "Neuköln" e "The Secret Life of Arabia", mentre le sovraincisioni presenti in "Sense of Doubt" vengono effettuate mettendo in pratica i responsi delle "Oblique Strategies".
La presenza di Eno negli studi Hansa by the Wall nell’estate del 1977 si limita a poco più di due settimane, peraltro cruciali nella definizione del mood dell’album. E’ lui a chiamare Robert Fripp, da poco rientrato nel giro dopo il suo periodo di “ritiro spirituale” gurdjieffiano: le sue efficacissime session verranno registrate in meno di 48 ore. 
L’album sarà finalizzato da Tony Visconti e David Bowie, senza alcun apporto di Eno, come già in Low.


Nel dicembre del 1977 vede finalmente la luce, dopo due anni di faticosa gestazione, il quarto album cantato di Brian Eno, chiamato Before And After Science. Ed è subito capolavoro, malgrado i dubbi e le insicurezze dell’autore. 
Riassunto di tutte le puntate precedenti del serial Eno, il disco testimonia non solo l’invidiabile padronanza nella resa dei suoni e nella gestione di tante partecipazioni di pregio ma anche una superba maestria nella scrittura dei testi, presentando dieci "quadri" (nelle prime edizioni l’album presentava il sottotitolo “Fourteen Pictures”, integrando a tutti gli effetti nell’opera, oltre alle canzoni, quattro stampe di Peter Schmidt), divisi in un lato A yang, nel quale spicca l’omaggio, non solo in forma di anagramma – King’s Lead Hat – ai Talking Heads, già molto apprezzati da Eno e con i quali a breve comincerà una collaborazione dai risultati miracolosi.
Il lato B dell'album presenta la gemma By This River, frutto delle session tedesche con i Cluster, e firmata Eno, Moebius e Roedelius, canzone perfetta nella sua satieana semplicità senza tempo. 
Il 45 giri che esce nel gennaio del 1978 per rilanciare commercialmente l’album comprende sul lato A una versione remixata, più cattiva e radiofonica, di King’s Lead Hat (K.L.H.) e sul lato B l’interessante dub R.A.F., firmato insieme alle Snatch, il duo formato da Patty Palladin e Judy Nylon, costruito su registrazioni audio relative alla famigerata R.A.F. - Rote Armee Fraktion, interessante prova che preannuncia i successivi esperimenti di My Life In The Bush Of Ghosts.

Nell’inverno del 1978 Brian torna a collaborare con Moebius e Roedelius: i tre si ritrovano nello studio di Conny Plank per proseguire i lavori sulla falsariga del precedente incontro. Il risultato, l’album After The Heat, pubblicato a nome Eno Moebius Roedelius) è ancora migliore del già ottimo Cluster & Eno. Eno, ispirato dagli esperimenti con loop e collage vocali che Holger Czukay stava portando avanti nello studio di Plank, con l’aiuto di quest’ultimo, si avventura nella produzione di un nuovo brano “generativo” sulla falsariga di Discreet Music, ottenuto dall’intreccio imprevedibile di cicli di note cantate da voci e registrate su nastri in loop di diversa durata, così lunghi da avvilupparsi per tutto lo studio intorno alle gambe di sedie tubolari in alluminio. 

Eno, Moebius, Roedelius

Rientrato a Londra ai primi di marzo dopo aver prodotto, sempre presso lo studio di Conny Plank, l'album di esordio dei Devo Q: Are We Not Men? A: We Are Devo!, Eno editerà con l’aiuto di Rhett Davies,fedele sound engineer da Taking Tiger Mountain, una nuova versione dei “cicli di voci”: i risultati, che ricordano i Madrigals Of The Rose Angels di Harold Budd nell'album Pavilion of Dreams, sono di ipnotica bellezza. 
I due pezzi, accoppiati con altri due esercizi di cut & paste analogico, andranno a comporre Ambient 1 – Music For Airports, altro album fondamentale per la storia della musica moderna, che passando per territori melodici e tonali piacevoli e “popolari” finalmente sdogana un approccio d’avanguardia. 
Nelle note dell’album Eno affina l’impianto teorico, definendo per la prima volta il concetto di Ambient Music, "musica che possa essere al tempo stesso sia interessante che ignorabile, in grado di soddisfare vari livelli di attenzione d’ascolto senza forzarne alcuno in particolare", riecheggiando quindi direttamente la Musique d’ameublement di Erik Satie, che voleva fare musica che si potesse "mischiare con il suono dei coltelli e delle forchette a cena". L’intenzione è quella di produrre musica che, diversamente dalla "Muzak", cioè la volgare easy listening utilizzata come sottofondo di spazi commerciali, potesse aggiungere valore ai vari ambienti, non eliminando dubbi e incertezze ma inducendo calma e spazio per pensare.

More Songs about Buildings and Food

Dal 15 marzo 1978 Eno è a Nassau, Bahamas, per lavorare, insieme a Rhett Davies, a More Songs About Buildings And Food, secondo album dei Talking Heads, altro gruppo emergente della nuova scena americana da lui molto apprezzato, come peraltro dimostrato dal già citato omaggio-anagramma King's Lead Hat in Before And After Science. Diversamente da quanto accaduto con i Devo, qui l’intesa è ottima, in particolare con il leader David Byrne: la direzione arricchisce il suono della band pur senza sovrastarne spigoli e lampi di genio. 
Giunto a New York per la finalizzazione dell’album, che uscirà a luglio, Eno decide di stabilirsi nella Grande Mela, attratto dalla frizzante situazione artistica del periodo, e ne diventa velocemente uno dei centri catalizzatori: ecco quindi l’occasione per produrre la compilation No New York, testimonianza di prima mano del movimento no wave, frangia più noise, intransigente e nichilistica degli sviluppi del rock newyorkese. 
Eno sceglie un approccio documentaristico, evitando il più possibile di porre barriere e sovrastrutture al suono nudo e crudo delle band selezionate, i Contortions di James Chance, i Teenage Jesus And The Jerks di Lydia Lunch, i D.N.A. di Arto Lindsay e i Mars. 
La raccolta di inediti, pubblicata a novembre, diventerà culto per tutta una nuova generazione di artisti, come Sonic Youth, Pop Group, Big Black e tanti, tanti altri.


(3 - continua)

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