giovedì 23 gennaio 2025

A volte ritornano

 

Lo ricordate?
Era il 6 gennaio 2021 e costui, all'anagrafe Jake Angeli, copricapo in pelliccia di coyote sormontato da corna in stile fantasy, orecchini piumati e pendente metallico, volto dipinto a stelle e strisce, torso nudo foderato di tatuaggi norreni, braghe da lavoro color anatra, guanti invernali touchscreen, lancia portabandiera, megafono a tracolla, zainetto scolastico, mentre il Senato americano stava ratificando la vittoria di Joe Biden, insieme ad altre migliaia di persone, diede l'assalto al Campidoglio.
Per questo, il cosiddetto "sciamano", così come molti altri assalitori, venne condannato alla scontare svariati anni di carcere.
Ebbene, come era forse logico attendersi, il neo presidente Donald Trump, dopo aver parlato della liberazione degli ostaggi israeliani, ha fatto apertamente menzione degli "ostaggi del 6 gennaio", preannunciando che sta per scagionarli e liberare: una disinvolta e raggelante equivalenza tra ragazzi reclusi in un tunnel per oltre un anno, magari rapiti mentre erano a un concerto rock, e ribelli che hanno dato l’assalto al cuore della democrazia americana. 
Molti dei quali responsabili (e rei confessi) non solo di distruzioni, ma anche di violenze contro i poliziotti schierati a difesa del Congresso e dei parlamentari al suo interno: quel giorno vennero feriti 140 agenti, uno dei quali morì il giorno dopo.
"Il 6 gennaio fu un giorno di pace e di amore", ha dichiarato Donald,  nessuna minaccia dai suoi fan, nonostante l’evidenza delle immagini che abbiamo visto per anni, riprese dagli stessi rivoltosi e fissate in un gran numero di documentari. Deve perdonare e negare per cancellare l’accusa (neutralizzata dalla Corte Suprema ma che prima o poi potrebbe riemergere), di aver sobillato quella rivolta.
Con tali parole e atti è davvero alto il rischio di sdoganare e consentire la violenza squadrista delle milizie: Jake Angeli-Chansley, lo "Sciamano" ha festeggiato la liberazione promettendo di armarsi.
Attenzione, siamo al cospetto di un nuovo "riavvolgimento" del nastro della Storia.





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