lunedì 9 dicembre 2024

ENOlogia 5



Alla fine del 1980 una visita in Ghana “alle fonti del ritmo” porta come conseguenza la possibilità di produrre in loco l’album Pace Settlers del gruppo locale afrobeat Edikanfo, pubblicato l’anno successivo: l’apporto di Eno risulta peraltro puramente nominale. 
Nel 1981, oltre alla partecipazione a Dream Theory in Malaya di Jon Hassell, si registra la presenza di Brian Eno nei credits dello score commissionato a David Byrne per The Catherine Wheel, spettacolo di danza di Twyla Tharp, molto vicino agli esperimenti di My life in the bush of ghosts.
Nell’aprile del 1982 esce il quarto e ultimo volume della serie Ambient, l’ottavo LP firmato singolarmente da Eno. Per Ambient 4 (On Land) vengono temporaneamente accantonate le pratiche generative a favore di un approccio “naturalistico”: otto "paesaggi sonori" per elettronica e suoni della natura di durata tra i tre e i nove minuti, realizzati in vari momenti a partire dal settembre ’78. 
Nel lavoro sono presenti molti riferimenti personali ai luoghi dell’infanzia nel Suffolk, come in Lantern Marsh. Il brano Tal Coat fa diretto riferimento al nome d’arte di Pierre Louis Jacob, esponente dell’espressionismo astratto francese, corrente artistica sulla quale Eno dichiarò 
"...agli inizi del 20° secolo, l’ambizione dei grandi pittori era di fare quadri che fossero come musica, che allora era considerata come la più nobile delle arti perché era astratta, non figurativa. In contrasto, la mia intenzione con On Land era di fare musica che fosse come l’arte figurativa, ma senza fare riferimento alla storia della musica, bensì ad una “storia dell’ascolto”


Per il migliore ascolto “immersivo” dell’album, Eno suggeriva di utilizzare un sistema di altoparlanti a tre canali da lui ideato e il cui schema era riprodotto nelle note di copertina. Parti di On Land saranno utilizzate nella colonna sonora di Mistaken Memories Of Mediaeval Manhattan, “ambient video” presentato nello stesso anno.
Alla fine del 1982 il documentarista Al Reinert commissiona a Eno la colonna sonora di un film sulle missioni lunari Apollo, nel quale viene esclusivamente utilizzato materiale originale della NASA. Il documentario verrà ultimato e presentato solo nel 1989 con titolo For All Mankind, mentre l’album Apollo: Atmospheres & Soundtracks, realizzato al Grant Avenue Studio e firmato Brian Eno With Daniel Lanois & Roger Eno (il fratello minore, classe 1960, con il quale finora Brian non aveva instaurato grandi rapporti) sarà invece pubblicato prima, nel luglio del 1983. 
Il disco, da cui alla fine verranno utilizzati per il film solo sette track su dodici, è definito dai suoni del synth Yamaha DX7, messo sul mercato proprio in quell'anno e di cui Brian diventa virtuoso, non limitandosi ai preset ma mettendo le mani nel suo complesso sistema di programmazione, dalla chitarra di Daniel Lanois, in versione country & western per Silver Morning, Deep Blue Day e Weightless – come dirà in seguito Eno.
L’idea era quella di creare “country music a gravità zero”, ispirata dalle cassette che gli astronauti ascoltavano durante i loro viaggi spaziali e da semoventi bassissime frequenze. 
Due brani riceveranno particolare attenzione perché utilizzati anche per altri film, Deep Blue Day in Trainspotting, e An Ending (Ascent), non solo in 28 giorni dopo, sempre di Danny Boyle, ma anche in tanti altri).


Spicca inoltre la pura bellezza di Always Returning, firmato dai fratelli Eno, che ricorda le migliori ricorsività melodiche di Evening Star. 
Nel 1984, il brano Prophecy Theme, un outtake di Apollo, verrà inserito nella colonna sonora di Dune, lo sfortunato colossal fantascientifico di David Lynch. 
Sempre presso il medesimo studio Grant Avenue verranno realizzati gli ultimi tre album ambient degli anni ’80 di Eno: The Pearl, a nome Harold Budd / Brian Eno With Daniel Lanois (1984); Thursday Afternoon, firmata dal solo Brian Eno ma a cui collaborano Lanois e il fratello Roger, “una cattedrale di vetro ambient di sessantun minuti, basata su un unico accordo”, versione adattata della soundtrack dell’eponimo video di 82 minuti commissionato dalla Sony, composto da una serie di sette “video paintings” che ritraggono l’attrice e fotografa Christine Alicino; e Hybrid, by Michael Brook With Brian Eno and Daniel Lanois, l’esordio solista dell’inventore dell’infinite guitar, dai richiami etnico-hasselliani (1985).

"Divido il mio tempo, arbitrariamente, tra il lavoro come musicista, quello come artista visuale e quello come produttore di dischi, e una delle ragioni per le quali riesco a portare avanti tre carriere in parallelo è perché ho sposato la mia manager"
Brian Eno

Tra gli altri eventi del periodo 1983-84, oltre alla fondazione della Opal, società di management e publishing, insieme a Anthea Norman-Taylor, ex royalty manager della EG e sua futura moglie (si sposeranno nel 1988) e al il rientro in Inghilterra, dove troverà sistemazione nel centro di Woodbridge, vi è quella che sarà un'altra fondamentale pietra miliare nella carriera di Eno, rappresentata dalla "chiamata alle armi produttive", accettata dopo qualche riluttanza, per l’esercito U2.


Dopo aver registrato i primi tre album con Steve Lillywhite, il quartetto irlandese è in cerca di una nuova direzione, e Brian Eno viene individuato come l'unico in grado di dare nuovi colori al sound della band.
Brian si porta dietro Daniel Lanois come supporto in ambito sound engineering (e ideale polizza assicurativa in caso di eventuali posizioni inconciliabili tra lui e il gruppo), concentrandosi più sugli aspetti concettuali della produzione e delegando il canadese per quelli più tecnici. Entrambi saranno comunque parte attiva nella realizzazione del quarto album in studio degli U2, che si svolge da maggio ad ottobre 1984 tra lo Sloane Castle, ad una quarantina di chilometri da Dublino, e i Windmill Lane Recording Studios nella capitale irlandese.
The Unforgettable Fire esce il 1° ottobre 1984, e segna un momento clou nella storia musicale degli anni Ottanta, superato solo dal secondo risultato della collaborazione: con The Joshua Tree, grandioso affresco sul mito americano, pubblicato il 9 marzo 1987 gli U2 diventano la rock band più importante del pianeta, mentre l’attenzione mediatica internazionale su Eno torna ad essere al massimo, come ai tempi dei Roxy Music.

Tra i due album degli U2, Brian interviene con i suoi “trattamenti” in Voices (1985), debutto solista del fratello Roger, collaborando anche con Teresa De Sio per l’album Africana (1985).
Nel 1988 Eno e Michael Brook firmeranno insieme alla musicista napoletana la mini-opera di oltre sedici minuti La storia vera di Lupita Mendera, con Piero Pelù narratore (!), inserita nel doppio album Sindarella Suite).


Eno torna anche a lavorare con Jon Hassell per Power Spot (1986) e poi anche per The Surgeon Of The Nightsky Restores Dead Things By The Power Of Sound (1987), e per Flash Of The Spirit, (1988), cofirmato dal trombettista americano con i Farafina, gruppo del Burkina Faso.
Una sola pubblicazione a nome esclusivo Brian Eno: il flexi-disc 8” allegato al numero estivo del 1986 del magazine Artforum con la traccia Glint (East Of Woodbridge).

5 - continua

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