Il 1975 è davvero un anno densissimo e cruciale per Eno, e comincia decisamente "con il botto": il 18 gennaio Brian viene investito da un taxi.
L’incidente non è di poco conto, sia dal punto di vista fisico (bloccandolo a letto per qualche settimana e lasciandogli una vistosa cicatrice sulla testa), che da quello artistico.
L’immobilità costringe infatti Eno a “scoprire” un nuovo modo di ascoltare musica.
Ecco il suo resoconto, riportato nelle note di copertina di Discreet Music, il primo frutto dell’epifania forzata:
"La mia amica Judy Nylon venne a trovarmi e mi portò un disco di musica per arpa del 18° secolo. Dopo che lei se ne andò misi su il disco, con una certa difficoltà. Dopo essermi rimesso a letto mi accorsi che l’amplificatore era settato ad un livello estremamente basso, e che un canale era completamente scollegato. Visto che non avevo la forza di alzarmi per andare a migliorare la situazione, il disco suonò ad un livello praticamente inudibile. Ciò rappresentò per me un nuovo modo di ascoltare musica, come parte dell’ambiente circostante, così come lo erano il colore della luce e il suono della pioggia. E’ per questa ragione che suggerisco di ascoltare questo pezzo a livelli comparabilmente bassi, al punto che possa spesso scendere sotto il livello dell’udibilità".
Nasce così l’ambient music, anche se non ancora definita tale.
L’album Discreet Music, composto sul lato A dalla traccia omonima, pensata originariamente come base per i "ricami" di Robert Fripp, e sul lato B da tre "variazioni/decostruzioni" (“sistemi auto-generanti e auto-regolanti”, ovvero applicazioni di ciò che Eno definirà poi musica generativa) del Canone in Re Maggiore di Pachelbel, eseguite dalla Cockpit Ensemble e arrangiate da Gavin Bryars, è il primo ad essere firmato con nome e cognome ed esce come numero 3 di una nuova etichetta diretta da Eno e distribuita dalla Island: la Obscure.
La serie Obscure, dedicata espressamente alla circolazione di musica contemporanea “seria”, dopo le prime quattro uscite (oltre a Discreet Music verranno pubblicati The Sinking Of The Titanic di Gavin Bryars; Ensemble Pieces di Cristopher Hobbs, John Adams e ancora Bryars; New And Rediscovered Musical Instruments di Max Eastley e David Toop), proseguirà fino al n. 10, con tre album pubblicati nel 1976 (Voices and Instruments di Jan Steele e John Cage; Decay Music di Michael Nyman, Music from the Penguin Café della Penguin Café Orchestra di Simon Jeffes) e tre nel 1978 (Machine Music di John White e Gavin Bryars; l’opera Irma, firmata da Tom Phillips con musica di Bryars e libretto di Fred Orton; e The Pavilion of Dreams di Harold Budd, il compositore americano che collaborerà direttamente con Eno per Ambient 2 del 1980 e The Pearl del 1984).
Il 1976 non vede pubblicazioni ufficiali a nome Eno, ma l’attività del Nostro non accenna a diminuire. La partecipazione alla colonna sonora del film Sebastiane di Derek Jarman e Paul Humfries lo porta a concretizzare in seguito il progetto Music For Films. Stampato in 500 copie e distribuito direttamente a varie case di produzione cinematografiche nel giugno del 1976, l’album verrà poi pubblicato in versione completamente rinnovata nel 1978. Nel 1983 uscirà Music For Films Volume 2, e nel 1988 Music For Films III (in realtà una compilation, dove l’apporto diretto di Eno sarà limitato a sette delle 15 tracce dell’album).
Durante un periodo di temporaneo stop dell'attività dei Roxy Music, il chitarrista Phil Manzanera propone a Eno di costituire un gruppo da chiamare 801, insieme agli amici Bill McCormick e Lloyd Watson, più Francis Monkman e Simon Phillips.
Il gruppo, così composto, si esibirà in tre acclamatissimi concerti, l’ultimo dei quali,coincidente con l’ultima apparizione dal vivo di Eno per lungo tempo, viene registrato e pubblicato nel novembre del 1976.
801 Live, costituito da brani tratti dal repertorio di Manzanera e Eno, più versioni convincenti di Tomorrow Never Knows dei Beatles e You Really Got Me dei Kinks, è testimonianza di ottima salute. A settembre Brian passa una decina di giorni a Bevern, in Bassa Sassonia, nella casa comune-studio dove vivevano Joachim Roedelius, Dieter Moebius e Michael Rother: insieme registrano un album (Tracks And Traces) che verrà pubblicato solo nel 1997 a nome Harmonia 76.
In autunno Eno era stato chiamato da John Foxx per raggiungere Steve Lillywhite alla produzione dell’album di esordio degli Ultravox!: Brian collaborerà come “guida concettuale”, con un intervento più diretto per la traccia My Sex, dove verrà riutilizzata la grancassa della batteria di Phil Collins suonata in Sky Saw). Verso la conclusione delle session per Ultravox! Eno viene invitato da David Bowie a raggiungerlo in Francia per le registrazioni di Low: la gran parte dei pezzi dell’album avevano già preso forma, ma a Bowie interessava il coinvolgimento dell’ex-Roxy Music, ammirandone i più recenti risultati artistici. Alla fine il ruolo di Eno nella realizzazione di uno dei dischi che verrà riconosciuto come uno dei più importanti della storia del rock rimane ausiliario rispetto a quello di Bowie e del co-produttore Tony Visconti, qui particolarmente visionario nel delineare un suono davvero nuovo. La presenza di Brian Eno, sia direttamente con i suoi interventi ai synth che indirettamente come assistente alle sovraregistrazioni, è comunque molto forte, in particolare per la seconda facciata, e specificatamente per Warszawa, l’unico pezzo firmato Bowie-Eno.
(2 - continua)
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