“Quando si proclamò che la Biblioteca comprendeva tutti i libri, la prima reazione fu un’euforia straordinaria.”
(Jorge Luis Borges)
Nel racconto La biblioteca di Babele, Jorge Luis Borges immagina un universo fatto interamente di libri. Un labirinto infinito di stanze esagonali, ognuna contenente volumi scritti con ogni possibile combinazione di lettere. In quella biblioteca totalizzante coesistono verità e menzogne, capolavori e nonsenso, tutto e il suo contrario. È un universo ossessivo e sublime, dove ogni lettore è anche esploratore, esegeta e, forse, prigioniero.
È a questa immagine – vertiginosa, inquietante, meravigliosa – che si ispira la nuova rubrica del blog: La biblioteca di Babele. Non sarà una semplice raccolta di recensioni. Sarà un territorio di riflessione e contro-narrazione, una mappa parziale e appassionata per orientarsi nel mare della produzione editoriale, alla ricerca di quelle opere che ancora sanno interrogare il reale, metterlo in crisi, o addirittura riscriverlo.
Viviamo in un tempo in cui i libri si moltiplicano ma si leggono sempre meno. L’editoria mainstream impone ritmi e logiche di mercato che spingono a privilegiare il libro “prodotto” rispetto al libro “opera”. Eppure, proprio tra le crepe di questo sistema, resistono e proliferano voci dissonanti, testi scomodi, visioni radicali. La biblioteca di Babele nasce per dare spazio a queste voci. Per segnalare non ciò che va letto per restare aggiornati, ma ciò che andrebbe letto per restare svegli.
Un atlante letterario parziale e partigiano
Ogni libro che entrerà in questa biblioteca sarà scelto con cura, con una preferenza marcata per l’indipendenza, la marginalità, il coraggio stilistico e politico. Non importa il genere: romanzi, saggi, raccolte poetiche, graphic novel, pamphlet, testi introvabili o dimenticati, tutto ciò che merita attenzione per la sua capacità di deviare dal pensiero unico sarà accolto con interesse. Non ci interessa costruire un canone: ci interessa piuttosto disfare i canoni esistenti, o almeno incrinarli.
Le schede non seguiranno una formula fissa. Alcune saranno recensioni vere e proprie, altre prenderanno la forma di divagazioni saggistiche, di dialoghi immaginari, di attraversamenti tematici. A volte il libro sarà solo il pretesto per una riflessione più ampia. Altre volte sarà il centro di un’ossessione. Sempre, cercheremo di trattarlo come un oggetto vivo, capace di agire sul mondo e su chi lo legge.
Perché leggere oggi?
In un’epoca in cui l’informazione si consuma in scroll di pochi secondi e in cui l’algoritmo seleziona ciò che ci “piace”, leggere un libro è un atto sovversivo. Richiede tempo, attenzione, silenzio. Impone uno scarto rispetto alla frenesia del presente. Ma leggere, oggi più che mai, è anche un atto necessario: perché ci aiuta a pensare meglio, a parlare con più precisione, a immaginare alternative.
Ma non basta leggere. Bisogna anche scegliere cosa leggere. E farlo con spirito critico. La biblioteca di Babele si propone come un compagno di viaggio in questo processo: non una guida definitiva, ma una bussola fallibile e appassionata. Una voce in più nel rumore del mondo.
Una biblioteca per chi resiste
In questa rubrica troveranno spazio autori che indagano le zone grigie della storia, che decostruiscono i miti contemporanei, che sfidano il linguaggio standardizzato. Libri che non si accontentano di intrattenere, ma che mettono in discussione, che aprono conflitti, che chiedono al lettore di prendere posizione.
Alcuni nomi che torneranno spesso: Georges Perec, Don DeLillo, Rachel Cusk, Elfriede Jelinek, Julio Cortázar, bell hooks, Roberto Bolaño, Maria Stepanova, Carlo Levi, Judith Butler, W. G. Sebald, Annie Ernaux, ma anche autori meno noti, scritture nascoste, editori coraggiosi. E ovviamente Borges, spirito guida di questo labirinto.
Inizia l’esplorazione
Ogni settimana (o quasi), La biblioteca di Babele aprirà una nuova stanza, proporrà una nuova lettura, tenterà una nuova mappa. Non promettiamo neutralità. Non ci interessa il “piacevole” o il “ben fatto” se non è anche urgente, necessario, potente. Promettiamo invece passione, onestà e un’attenzione radicale alla parola.
Se anche tu credi che leggere sia ancora una forma di resistenza, sei nel posto giusto.
Benvenuti nella nostra biblioteca. Non ci sono uscite. Ma ci sono infinite possibilità.
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