venerdì 9 maggio 2025

Dalle porte della percezione alla trappola dell’oblio: LSD, CIA e la guerra contro le coscienze


One pill makes you larger,
and one pill makes you small
And the ones that mother gives you,
don't do anything at al
Go ask Alice,
when she's ten feet tall...

Una pillola ti fa diventare più grande,
e una pillola ti rimpicciolisce
E quelle che ti dà tua madre,
non hanno alcun effetto.
Prova a chiederlo ad Alice,
quando è alta dieci piedi

White Rabbit - Jefferson Airplane (1967)

Nel cuore degli anni Sessanta si apriva improvvisamente un varco nella coscienza collettiva dell'Occidente.
Il mondo sembrava pronto a cambiare forma, a sciogliersi dai suoi rigidi codici per abbracciare un'umanità nuova, più sensibile, più empatica, più libera.
Al centro di questo terremoto culturale vi era una semplice molecole, l'LSD-25, un dietilammide dell'acido lisergico, sintetizzata per la prima volta nel 1938 dal chimico svizzero Albert Hofmann e da lui stesso sperimentata accidentalmente cinque anni dopo.
Il potenziale rivoluzionario dell’LSD non era soltanto farmacologico: era esistenziale. L’assunzione dell’acido portava a un temporaneo disancoramento dai limiti della percezione ordinaria, spalancando quello che Aldous Huxley aveva poeticamente definito "le porte della percezione" (The Doors of Perception, 1954). 
Con l’LSD, l’individuo comune poteva accedere a stati di coscienza superiori, esperienze mistiche, visioni profonde della propria interiorità e del legame con l’universo.

Non a caso, lo scrittore britannico definiva l’uso controllato delle sostanze psichedeliche come un possibile strumento per "l'illuminazione democratica", un percorso di crescita spirituale per le masse, capace di incrinare la rigidità materialista della civiltà occidentale. Ed è proprio questo il punto: in quegli anni, la rivoluzione lisergica sembrava incompatibile con il sistema capitalistico, autoritario, produttivista.


Negli Stati Uniti, l’LSD uscì presto dai laboratori farmaceutici per diventare il carburante spirituale di una generazione. Il suo profeta più noto fu Timothy Leary, psicologo di Harvard, che passò in pochi anni dal mondo accademico all’attivismo psichedelico. Leary predicava: "Turn on, tune in, drop out" – accenditi, sintonizzati, abbandonati
Era un invito a uscire dalla gabbia della realtà codificata, per entrare in uno stato di auto-consapevolezza superiore.
Non si trattava solo di evasione: per Leary e i suoi seguaci, l’LSD era uno strumento di conoscenza, un detonatore di trasformazione personale e politica. Allo stesso modo, Ken Kesey e i suoi Merry Pranksters portavano l’acido in tour con gli "Acid Test", trasformando i raduni in happening psichedelici in cui l’identità si dissolveva nell’esperienza collettiva.

Nel frattempo, i Beatles, i Grateful Dead, Jimi Hendrix e i Jefferson Airplane cominciavano a comporre colonne sonore che riflettevano e amplificavano queste visioni. La musica diventava viaggio, esperienza multisensoriale. Era la nascita di una controcultura.
Ma c’era chi osservava tutto questo con crescente allarme.

Paradossalmente, fu proprio la CIA a introdurre massicciamente l’LSD negli Stati Uniti. A partire dagli anni '50, attraverso il famigerato progetto MK-Ultra, l’intelligence americana avviò una lunga e ramificata serie di esperimenti sul controllo mentale. L’obiettivo era duplice: da un lato, indagare come spezzare la volontà di un individuo (per usarlo come spia, assassino o informatore); dall’altro, comprendere se droghe come l’LSD potessero essere usate per manipolare le masse o destabilizzare governi stranieri.
Gli esperimenti furono spesso condotti senza il consenso dei soggetti coinvolti: detenuti, pazienti psichiatrici, militari. I documenti desecretati nel 1977 dal Congresso USA mostrano una rete di oltre 80 istituzioni coinvolte: università, ospedali, carceri, centri di ricerca.

Ma il vero paradosso fu che, mentre la CIA cercava di usare l’LSD come arma, si ritrovò in mano un ordigno culturale. Quando la molecola sfuggì al controllo e cominciò a circolare tra artisti, intellettuali, attivisti, la rivoluzione sembrò imminente, e la reazione non tardò ad arrivare.

Nel giro di pochi anni, l’LSD passò da sostanza promettente a droga fuorilegge. Nel 1966 fu dichiarato illegale negli Stati Uniti; l’anno seguente, l’ONU lo incluse nella lista delle sostanze proibite. Ma la repressione non si fermò all’ambito giuridico. Diversi ricercatori, giornalisti d’inchiesta e attivisti sostengono che fu messa in atto una strategia molto più sofisticata: la diffusione deliberata dell’eroina nei circuiti giovanili.


Peter Dale Scott, ex diplomatico canadese e studioso del concetto di "Stato profondo", ha ipotizzato che negli anni ’70 l’intelligence USA abbia favorito, o almeno tollerato, il traffico di eroina per indebolire i movimenti rivoluzionari. I quartieri neri, le comunità hippie, le Pantere Nere, i movimenti pacifisti vennero travolti da un’epidemia che trasformava la ribellione in dipendenza.
A differenza dell’LSD, che destabilizzava la percezione ma non dava assuefazione, l’eroina era la trappola perfetta: silenziosa, anestetizzante, letale. Laddove l’acido apriva mondi, l’eroina li chiudeva. Dove il primo generava coscienza, la seconda spegneva ogni scintilla.

In Italia, qualcosa di simile accadde a partire dalla metà degli anni ’70. In un periodo segnato da fermenti creativi e politici (la stagione dei collettivi, dell’autonomia operaia, dei movimenti studenteschi), l’eroina cominciò a dilagare nei centri sociali, nelle piazze, nei concerti alternativi, con una velocità impressionante. A Roma, Milano, Bologna, Genova, si parlava di un'invasione improvvisa e sistemica.

La cosiddetta Operazione Bluemoon, definizione che circola soprattutto in ambienti di controinformazione, sarebbe stata una strategia di penetrazione del mercato dell’eroina promossa da apparati di intelligence occidentali, con la complicità,più o meno consapevole, di strutture criminali come la mafia siciliana e la camorra. 
L’obiettivo era colpire i settori più giovani e politicizzati della società, anestetizzarli con una droga che non spingeva alla ribellione ma alla sopravvivenza.

Le fonti ufficiali non confermano l’esistenza di un piano sistematico, ma molte testimonianze convergono. L’attivista Marco Philopat, in vari scritti, ha raccontato di come le prime avvisaglie dell’eroina arrivarono "quando il movimento era al suo picco di consapevolezza"
La coincidenza cronologica è inquietante.

Del resto, l’Italia degli anni di piombo era già terreno fertile per le operazioni occulte: tra strategia della tensione, Gladio, servizi deviati, non è affatto improbabile che anche le droghe siano state un’arma nel conflitto non dichiarato tra Stato e società civile.

Il passaggio dall’LSD all’eroina non fu solo un fatto farmacologico ma un cambiamento epocale, il racconto di un potere che, di fronte alla possibilità di una coscienza collettiva risvegliata, reagisce con l’arma dell’oblio.
Ciò che Huxley e Leary avevano intuito, e cioè che l’espansione della coscienza potesse generare un nuovo tipo di società, è esattamente ciò che spaventava gli apparati di controllo. E allora, meglio distruggere il sogno con la dipendenza, trasformare i profeti in tossici, le comuni in ghetti.
A distanza di decenni, possiamo leggere questa storia come una metafora potente: ogni volta che l’essere umano prova ad aprire gli occhi oltre il confine imposto, c’è sempre qualcuno pronto a rimettergli le bende.


Ma anche oggi, tra la riscoperta degli psichedelici in ambito terapeutico e una nuova coscienza collettiva in fermento, qualcosa si muove. Le porte della percezione non sono chiuse per sempre: sono lì, socchiuse, in attesa che qualcuno osi riaprirle.

Fonti e citazioni

1. Il sogno lisergico e la promessa di un altro mondo

Albert Hofmann scoprì l’LSD nel 1938 nei laboratori Sandoz. La prima esperienza psichedelica intenzionale risale al 19 aprile 1943 ("Bicycle Day") — vedi: LSD: My Problem Child, Albert Hofmann, McGraw-Hill, 1979.
Aldous Huxley, The Doors of Perception, Harper & Brothers, 1954:  "Each person is at each moment capable of remembering all that has ever happened to him and of perceiving everything that is happening everywhere in the universe."(Ogni persona è in grado, in ogni istante, di ricordare tutto ciò che le è accaduto e di percepire tutto ciò che accade ovunque nell'universo).

2. LSD e rivoluzione interiore: da Huxley a Leary

Timothy Leary fu espulso da Harvard nel 1963. La sua celebre frase è documentata in vari interventi pubblici e nel libro The Politics of Ecstasy, Timothy Leary, Ronin Publishing, 1990.
Sulla cultura degli Acid Tests e i Merry Pranksters: The Electric Kool-Aid Acid Test, Tom Wolfe, 1968.

3. MK-Ultra: la doppia faccia dell’LSD secondo la CIA

Il progetto MK-Ultra è stato reso pubblico grazie alle audizioni della Commissione Church del Senato USA nel 1975 e da documenti declassificati nel 1977.
 Fonti principali:
  • CIA MK-Ultra FOIA Reading Room (https://www.cia.gov/readingroom/collection/artichoke-and-mkultra)
  • The New York Times, 3 agosto 1977: "Private Institutions Used in CIA Effort to Control Behavior"
  • The Search for the Manchurian Candidate, John Marks, 1979.
4. Dall’acido all’eroina: come si è passati dall’espansione alla dipendenza

L’accusa alla CIA di aver favorito il narcotraffico è contenuta nei lavori di Peter Dale Scott:
  • Drugs, Oil and War, Rowman & Littlefield, 2003.
  • The American Deep State, Rowman & Littlefield, 2014.
L’inchiesta di Gary Webb (Dark Alliance, San Jose Mercury News, 1996) fu la prima a suggerire una connessione tra la CIA e il traffico di droga verso i ghetti americani, anche se successivamente molto contestata: Dark Alliance: The CIA, the Contras, and the Crack Cocaine Explosion, Gary Webb, 1999.

5. Operazione Bluemoon: l’Italia e la strategia dell’eroina

Non esistono documenti ufficiali sull’“Operazione Bluemoon”, ma il termine compare in testi e testimonianze raccolte in ambito militante.
Tra le fonti più significative:
  • Marco Philopat, I viaggi di Mel, Agenzia X, 2004.
  • Nanni Balestrini & Primo Moroni, L'orda d'oro: 1968–1977, Feltrinelli, 1997.
  • Pablo Echaurren, Contropotere. Arte, cultura e militanza nel post '68, DeriveApprodi, 2002.
  • Articolo di Sergio Sinigaglia, La droga come strategia della tensione, in A-rivista anarchica*, n. 265 (2001).
L’idea della "trappola dell’eroina" come risposta politica all’espansione di coscienza è ribadita in: Acid Dreams: The Complete Social History of LSD: The CIA, the Sixties, and Beyond, Martin A. Lee & Bruce Shlain, Grove Press, 1985.

Bibliografia essenziale

Albert Hofmann, LSD: My Problem Child, McGraw-Hill, 1979.
Aldous Huxley, The Doors of Perception, Harper & Brothers, 1954.
Timothy Leary, The Politics of Ecstasy, Ronin Publishing, 1990.
Tom Wolfe, The Electric Kool-Aid Acid Test, Farrar, Straus and Giroux, 1968.
John Marks, The Search for the Manchurian Candidate, Times Books, 1979.
Peter Dale Scott, The American Deep State, Rowman & Littlefield, 2014.
Gary Webb, Dark Alliance, Seven Stories Press, 1999.
Martin A. Lee & Bruce Shlain, Acid Dreams, Grove Press, 1985.
Marco Philopat, I viaggi di Mel, Agenzia X, 2004.
Nanni Balestrini & Primo Moroni, L'orda d'oro, Feltrinelli, 1997.
Pablo Echaurren, Contropotere, DeriveApprodi, 2002.




Nessun commento:

Posta un commento

Magnifiche Ossessioni 7: Il Cacciatore (1978)

Il cacciatore di Michael Cimino è uno dei capolavori più potenti e intensi del cinema americano degli anni ’70. Uscito nel 1978, questo fil...

Archivio