martedì 1 ottobre 2024

Cul...tura? Si, grazie!!



Cosa può fare un Ministro della Cultura in un'epoca in cui la cultura sembra ormai un'opinione? 
Questa domanda probabilmente ronzava nelle orecchie di Gennaro Sangiuliano ogni giorno, mentre si aggirava tra le stanze del suo ministero, interrogandosi su come sopravvivere in un governo che non ha esattamente fatto della cultura il suo fiore all’occhiello. 
Eppure, tra una conferenza stampa piena di citazioni imprecise e una discussione su come "riportare il Rinascimento in Italia" (pare che sia stato perso da qualche parte tra gli anni '90 e il 2023), oppure circa le ispirazioni galileiane di Cristoforo Colombo (!!), il nostro caro Gennaro aveva trovato un modo tutto suo di fare cultura.
Ed è proprio qui che entra in scena Maria Rosaria Boccia, assistente, o meglio "musa ispiratrice", del Ministro. 
Come ogni grande artista ha una musa, così Sangiuliano non poteva fare a meno di affidarsi a qualcuno che lo supportasse nei suoi momenti più bui. La verità, però, è che questa collaborazione lavorativa nascondeva una storia ben più piccante, qualcosa che nemmeno il più scandaloso dei romanzi rosa avrebbe osato raccontare.
Ma come siamo arrivati a questa telenovela? E soprattutto, come è possibile che, mentre il ministro Lollobrigida straparlava di razze e meridionali, la vera "gaffe culturale" si stesse svolgendo proprio sotto il naso di tutti? 
Gennaro Sangiuliano non è certo il primo ministro ad essere travolto da uno scandalo sentimentale. In effetti, sembra che, da che mondo è mondo, ogni ministro che si rispetti debba avere un piccolo scheletro nell'armadio, una "giovane collaboratrice" con cui si riunisce in tarda serata per "esaminare pratiche urgenti"
Si dice che l'amore per la cultura sia potente, ma quello tra Sangiuliano e la Boccia sembrava più un amore per… be', diciamo "l'approfondimento" in senso lato.



Maria Rosaria Boccia è stata descritta come una giovane brillante, con un grande interesse per i beni culturali, ma a quanto pare aveva un interesse ancora maggiore per i beni privati del suo capo. 
I due sembravano inseparabili: riunioni, conferenze, eventi pubblici… ovunque andasse Gennaro, Maria Rosaria era lì, pronta a offrire il suo supporto. 
Eppure, nessuno aveva osato sospettare che la loro affinità andasse oltre le scartoffie e le pratiche ministeriali. Ma si sa, in politica, le cose più scottanti sono quelle che vengono taciute.
Il problema di fondo è che, nel marasma di gaffe e uscite imbarazzanti che hanno costellato il governo Meloni, questa storia di amore proibito è passata quasi inosservata. Forse perché, tutto sommato, il pubblico si era già abituato a un livello di imbarazzo tale da non essere più scioccato da nulla. 
La vera domanda è: perché nessuno ha fatto caso a questo romantico sodalizio? 
Sarà che, tra le perle di Lollobrigida e gli sketch comici di altri membri del governo, Sangiuliano sembrava quasi un intellettuale serio?
A questo punto, è impossibile parlare di Sangiuliano e Boccia senza contestualizzare il clima generale di questo governo. 
Il Ministro della Cultura non era certo l'unico a farsi notare per comportamenti quantomeno "sui generis". Il collega Lollobrigida, Ministro dell'Agricoltura e storico intrattenitore da conferenza stampa, sembrava ormai pronto per un suo show comico, con uscite che hanno fatto ridere e piangere allo stesso tempo.
La sua dichiarazione sulle "razze" italiane, che suonava più come una lezione di antropologia preistorica che una riflessione politica, ha fatto sì che la stampa internazionale si ponesse una domanda essenziale: "Ma questi signori, dove e cosa hanno studiato?"
A questo, si sono aggiunte le sue tirate sulla necessità di "difendere la purezza della cultura italiana", sui poveri che, a suo dire, "mangiano meglio dei ricchi" e sulla siccità che "...per fortuna quest'anno colpisce molto di più le regioni del Sud e in particolare la Sicilia..." .


Ma Lollobrigida non è stato l’unico a dare spettacolo. Il Ministro della Salute, tra un lapsus e l’altro, ha iniziato a spiegare come il vino rosso fosse probabilmente più efficace di molti medicinali, e la Ministra delle Pari Opportunità è riuscita a dire che “le donne dovrebbero tornare a cucinare, per riscoprire le loro radici”
Insomma, più che Fratelli d'Italia, sembra di assistere a una riedizione dei Fratelli Marx.
Una carrellata di perle che hanno fatto sembrare Gennaro Sangiuliano un vero e proprio accademico di livello superiore.
E forse è proprio questo che ha permesso al suo flirt con Maria Rosaria di passare inosservato per tanto tempo. 
In un contesto dove il surreale è diventato la norma, l’idea che il Ministro della Cultura potesse utilizzare il suo ufficio per questioni più personali che istituzionali sembrava una goccia in un oceano di assurdità.
La faccenda è venuta a galla come tutte le grandi storie d’amore: per caso. 
Pare che qualcuno abbia iniziato a notare una certa intimità tra i due, e, nel giro di poco tempo, la notizia si è diffusa. Tuttavia, nessuno sembrava troppo sorpreso. 
"Ah, quindi è questo che intendevano con 'rilancio della cultura italiana'?". I meme sui social si sono moltiplicati, e qualcuno ha persino proposto di dedicare una nuova collana editoriale del Ministero ai grandi amori della politica.
Il governo, come al solito, ha cercato di minimizzare. "Sono solo dicerie", ha detto un portavoce. "Non c'è niente di male se due persone adulte si incontrano fuori dall'orario di lavoro"
Peccato che, stando alle testimonianze, questi incontri avvenissero in ufficio e in orario di lavoro, con tanto di portiere del ministero che faceva finta di non vedere. 
Ma, del resto, chi avrebbe il coraggio di interrompere un ministro mentre "fa cultura"?
Certo, sarebbe ingiusto ridurre tutto a una questione personale. 
Sangiuliano ha sicuramente svolto un lavoro importante, come, ad esempio, l’organizzazione di grandi eventi culturali che nessuno ha mai visitato e l'implementazione di riforme che nessuno ha mai capito. Ma alla fine, si sa, le storie di passione sono quelle che restano impresse nella memoria collettiva, soprattutto quando si intrecciano con i meandri del potere.
Il vero problema, nonostante le quasi scontate dimissioni di Sangiuliano, ed in attesa di nuove mirabili gesta da parte di qualche altro componente dell'esecutivo, rimane per noi comuni mortali, spettatori di questo circo tragicomico. 
Mentre l'Italia lotta con problemi reali, scuole che cadono a pezzi, musei che non ricevono fondi, artisti che faticano a sopravvivere, sanità allo sbando, ci ritroviamo a dover fare i conti con ministri che trasformano il loro mandato in una telenovela di terz’ordine. 
E se una volta si parlava di "ministro ombra", oggi dovremmo parlare di "ministro in penombra", intento a nascondere amori clandestini dietro il paravento di una cultura che non c’è.
Ma forse è proprio questo il segreto della politica contemporanea: non importa quello che fai, importa come riesci a distogliere l'attenzione. 
E tra le gaffe di Lollobrigida, le "bellezze" scoperte da Sangiuliano e le ricette della nonna riproposte dai Ministri più nostalgici, la realtà italiana sembra ormai più simile a una commedia degli equivoci che a un vero governo. 
Che dire, se non: "Lunga vita alla cultura! O all’amore clandestino. Fa lo stesso."


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