lunedì 25 novembre 2024

Provaci ancora Sam



Nel 1972, Woody Allen si trovava in un momento cruciale della sua carriera. Dopo aver consolidato il suo talento con una brillante esperienza da comico "stand-up" e con i suoi primi successi cinematografici, Allen aveva già dimostrato la sua versatilità come attore, regista e sceneggiatore. Tuttavia, con "Provaci ancora, Sam" (Play It Again, Sam), il poliedrico artista newyorkese compie un ulteriore passo avanti, segnando l’inizio di una nuova fase della sua evoluzione creativa.
Il film, diretto da Herbert Ross e tratto da una commedia teatrale dello stesso Allen del 1969, rifletteva già gran parte degli elementi che avrebbero definito il suo stile unico e riconoscibile. 
Attraverso la miscela di comicità "fisica" e verbale, condita di riflessioni metacinematografiche, Allen non solo esplora temi universali come l’amore, l’insicurezza e il rapporto tra realtà e finzione, ma delinea anche una delle sue maschere comiche più memorabili, che avrebbe influenzato il cinema per decenni.

"Provaci ancora, Sam" nasce da una pièce teatrale, già di grande successo a Broadway, scritta e interpretata dallo stesso Allen,  che raccontava la storia di Sam (Allan nell'originale) Felix, un uomo goffo, insicuro e ossessionato dai film e dalla figura di Humphrey Bogart, che cerca di rimettersi in piedi dopo il fallimento del suo matrimonio. 
Accanto a lui, Diane Keaton e Tony Roberts interpretano rispettivamente Linda e Dick, una coppia di amici che cerca di aiutarlo a ritrovare l'amore.
Nonostante il successo teatrale del testo, Allen decide di lasciare la regia cinematografica a Herbert Ross, scelta questa non casuale.
Egli aveva infatti il desiderio di concentrarsi su progetti più personali per il grande schermo, come "Io e Annie" ("Annie Hall", 1977), ma voleva anche che "Provaci ancora, Sam" fosse accessibile a un pubblico più vasto. Affidando la regia a Ross, un professionista noto per il suo approccio commerciale e solido, Allen puntava a garantire al film un equilibrio tra leggerezza e profondità emotiva.


Al centro della narrazione c'è quindi Sam Felix, un critico cinematografico di 29 anni appena abbandonato dalla moglie Nancy, che ha deciso di seguire un motociclista che lo stesso Sam definisce "un nazista".
Sam, vulnerabile e insicuro, si rifugia nel suo amore per il cinema e nei consigli immaginari del suo idolo, Humphrey Bogart, proiezione mentale del protagonista, che rappresenta l’ideale maschile forte e carismatico, un modello impossibile da emulare per lui, che invece si caratterizza per la sua goffaggine e per una comicità innata.
I tentativi dei suoi amici Dick e Linda di aiutarlo a trovare una nuova compagna sfociano in una serie di situazioni comiche ed esilaranti, che culminano in un crescente legame emotivo tra Allan e Linda. Nonostante i sentimenti reciproci, la storia si sviluppa in modo da riflettere le complessità morali e le sfumature dei rapporti umani, senza mai abbandonare il registro ironico.

Con "Provaci ancora, Sam", Woody Allen inizia a definire quelli che diventeranno in seguito gli elementi distintivi della sua comicità, distanziandosi dalle gag puramente fisiche dei suoi primi lavori, come "Prendi i soldi e scappa" (Take the Money and Run, 1969) e !Il dittatore dello stato libero di Bananas! (Bananas, 1971).
Nel film di Ross, infatti, lo "slapstick" coesiste con una sofisticata comicità verbale, anticipando lo stile che avrebbe raggiunto la piena maturità nelle opere successive.
Le scene in cui Allan tenta goffamente di conquistare una donna sono dominate da gag fisiche e situazioni surreali, che evidenziano il contrasto tra il protagonista e l'immagine idealizzata di Bogart. Tuttavia, nei momenti più intimi, come le conversazioni con Linda, emerge il talento di Allen per i dialoghi brillanti e le osservazioni ironiche sulla vita e sulle relazioni.
Questo dualismo comico permette al film di oscillare tra risate fragorose e riflessioni più profonde, rendendolo un’opera stratificata e originale.


Uno degli aspetti più affascinanti di "Provaci ancora, Sam" è il suo approccio "metacinematografico". Il personaggio di Bogart, una figura onnipresente che consiglia Sam nei momenti di crisi, incarna il potere del cinema, che per lui  rappresenta un rifugio dalla realtà, una fonte di ispirazione e un modo per affrontare le proprie insicurezze.
In una scena memorabile, Bogart suggerisce a Sam di usare le sue tipiche battute romantiche per conquistare Linda. Sebbene inizialmente scettico, Sam segue il consiglio e riesce a creare un momento di intensa connessione emotiva con Linda. Questo passaggio illustra come il cinema, pur essendo una forma di finzione, possa avere un impatto tangibile sulla vita reale, aiutando i personaggi a superare le proprie paure e a comunicare in modo autentico.
Allen stesso ha spesso espresso il suo amore per il cinema come mezzo per esplorare e reinterpretare la realtà. In questo film, tale amore si manifesta non solo attraverso i riferimenti a "Casablanca" (1942) e al mito di Bogart, ma anche nella consapevolezza che il cinema offre una lente attraverso cui comprendere meglio se stessi e gli altri.

Con "Provaci ancora, Sam", Allen introduce la sua iconica maschera comica, fatta di inettitudine, nevrosi e autoironia. Sam Felix non è un eroe tradizionale né un anti-eroe nel senso classico, ma un uomo ordinario che affronta le sfide quotidiane con un misto di pessimismo e umorismo. Questa figura, che Allen avrebbe perfezionato in film successivi, rappresenta una risposta alle convenzioni del cinema hollywoodiano tradizionale, proponendo un nuovo tipo di protagonista in cui il pubblico poteva facilmente identificarsi.
La maschera di Sam Felix, tuttavia, non si limita a suscitare risate.
Attraverso le sue insicurezze e i suoi fallimenti, il personaggio mette in luce le contraddizioni e le fragilità dell’essere umano, creando un equilibrio tra comicità e vulnerabilità che rende il film profondamente umano.


La scena principale del film parodizza apertamente la celebre scena finale di "Casablanca". Nell’epilogo, Linda si rende conto di amare ancora Dick, nonostante l'intenso legame sviluppato con Sam. Quest’ultimo, invece di lottare per il suo amore come avrebbe fatto Bogart, accetta la situazione con dignità e autoironia, dimostrando una maturità emotiva che lo eleva al di sopra delle sue nevrosi.

Questa conclusione riflette il passaggio dal mito cinematografico classico alla realtà della "New Hollywood". Mentre il Rick Blaine di "Casablanca" è mitizzato per il suo eroismo e sacrificio, Sam Felix è celebrato per la sua onestà e umanità. 
In questo senso, "Provaci ancora, Sam" non solo omaggia il cinema del passato, ma lo reinterpreta per adattarlo alle esigenze di un’epoca nuova.
Con questo film, Woody Allen pone le basi per molte delle tematiche e delle tecniche che avrebbero caratterizzato il suo cinema negli anni successivi. Il contrasto tra realtà e finzione, la riflessione sull’identità personale e l’uso del cinema come strumento di autoanalisi diventeranno infatti elementi ricorrenti nella sua filmografia.
Allo stesso tempo, il film segna l'inizio della sua collaborazione con Diane Keaton, che avrebbe raggiunto il culmine in "Io e Annie". La chimica tra Allen e Keaton è evidente fin dal loro primo film insieme e contribuisce a rendere "Provaci ancora, Sam" un’opera fresca e coinvolgente.

"Ma chi vogliono prendere in giro? Io non sono fatto così, non lo sono mai stato e non lo sarò mai, questa è roba da film."

E di film che parlano di film Woody Allen ne ha realizzati molti nella propria carriera: per ricordare i maestri del passato, le stelle che hanno illuminato la sua infanzia, per omaggiare la culla della sua formazione artistica spaziando da Bergman a Fellini, unendo America ed Europa, sbeffeggiando Freud con i suoi sogni ed i russi con i loro romanzi.

"Oh Sam, che belle parole…
Sono di Casablanca: ho aspettato tutta una vita per usarle."


In definitiva, "Provaci ancora, Sam" non è solo una commedia romantica intelligente e divertente, ma anche un'opera che cattura lo spirito di un’epoca e getta le basi per una delle carriere più straordinarie nella storia del cinema. Con la sua miscela di umorismo, introspezione e omaggio al grande schermo, il film rimane un classico intramontabile, capace di emozionare e far riflettere il pubblico di ogni generazione.

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